Sviluppo Storico della Giordania dalla Preistoria al Primo Periodo Islamico

Gli esseri umani si sono insediati nella Mezzaluna Fertile, inclusa la regione della Giordania, fin dagli albori della storia. A differenza del paesaggio desertico di oggi, quest’area era un tempo umida, ricca di foreste e pianure fertili. Di conseguenza, le persone vivevano principalmente cacciando e raccogliendo frutti. Le prove provenienti dalla regione di Azraq indicano la presenza di insediamenti umani antichi, e gli strumenti scoperti in tutta la Giordania suggeriscono una civiltà fiorente durante i periodi Paleolitico, Neolitico e Calcolitico, anche se non sono stati trovati scheletri umani dell’Età della Pietra. Tra l’8500 e il 4500 a.C., iniziarono a formarsi comunità stabili, il che portò a un aumento della popolazione e a una riproduzione costante. Queste comunità inizialmente si dedicavano all’agricoltura e alla pastorizia, e col tempo progredirono nella produzione di ceramica.

Nel 63 d.C., Roma estese il suo controllo sulla Giordania, la Siria e la Palestina, mantenendo il dominio su queste regioni per quattro secoli. Nel frattempo, la Decapoli, un’alleanza federale economica e culturale formata durante l’era ellenistica, includeva città greche come Filadelfia (l’odierna Amman), Gerasa (Jerash), Gadara (Umm Qais), Pella, Arabella (Irbid) e altre città in Palestina e nel sud della Siria.

Il Regno Nabateo venne annesso all’Impero Romano sotto la guida di Traiano. Quest’epoca era caratterizzata da stabilità, pace e significativi sviluppi infrastrutturali. I Romani si concentrarono sullo sviluppo di città come Filadelfia e Gadara, dove costruirono teatri e anfiteatri, completati con l’installazione di colonne e altre strutture. Tra queste, Jerash si distinse come una delle principali città provinciali dell’Impero Romano, evidente nei suoi impressionanti resti architettonici, tra cui colonne, anfiteatri e teatri.

Una significativa campagna di scavo negli anni ’30 ha portato alla luce diverse chiese, evidenziando l’importanza dell’era bizantina nella storia di questo luogo. Tuttavia, è stato solo con il Jerash International Project, tra il 1981 e il 1983, che è emersa l’importanza del periodo islamico primitivo, segnando un altro capitolo importante nella storia di Jerash. Questi scavi sono stati cruciali per svelare i vari strati del passato di Jerash, fornendo approfondimenti sui suoi diversi periodi storici, e hanno continuato nel corso degli anni.

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Photo : https://universes.art/en/art-destinations/jordan/jerash/cardo-decumanus

Recenti Scavi della Casa Bizantina a Jerash da parte dell’Eastern Jerash Project

Dal 2022, Julie Bonnéric, Direttrice dell’Istituto Francese del Vicino Oriente (Ifpo), ha guidato l’esplorazione del Progetto Jerash Orientale di un grande edificio con cortile nel centro di Jerash, a est del Cardo. Inizialmente scavato parzialmente dal Dipartimento delle Antichità della Giordania nel 2001, questo sito ha rivelato una casa urbana vicino al Ninfeo, conosciuta come la Casa dei Cuori o la Casa del Ricco Mercante. Costruita durante l’era bizantina, questa residenza fu distrutta da un terremoto nel 749, alla fine del periodo omayyade, preservando molti resti sul posto.

I precedenti scavi si sono concentrati sulla documentazione delle aree già scoperte, a causa della mancanza di registrazioni o pubblicazioni degli scavi iniziali, e miravano a comprendere meglio la disposizione dell’edificio.
Tuttavia, durante la terza stagione di scavi, che il team sta concludendo in questo momento (maggio 2024), sono state scoperte diverse stanze, tra cui una cucina, una dispensa e una stalla, identificate dai resti precedentemente trovati.

Gli scavi recenti hanno anche portato alla luce una scala che collega il Cardo Maximus romano all’edificio, evidenziando la sua integrazione architettonica con l’ambiente circostante. La dimensione dell’edificio, oltre 750 metri quadrati, e la sua vicinanza al mercato del Cardo suggeriscono che potesse essere la casa di un ricco mercante, indicando una stretta relazione tra la residenza e i negozi vicini, riflettendo un mix di attività commerciali e sociali.

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Scale che collegano la Casa dei Cuori ai negozi del Cardo Maximus a Jerash (Foto di Saeb Rawashdeh) – Fonte: Jordan Times

Uno degli obiettivi del progetto è studiare i cambiamenti nell’organizzazione spaziale e nell’uso delle abitazioni dal periodo bizantino a quello omayyade, nonché le occupazioni prima e dopo questi periodi. Il team ha trovato volte alte tre metri, nove stanze e un frantoio per olive o uva, anche se la mancanza di fonti scritte renda difficile determinare la funzione di molti oggetti. Nella prossima stagione, il team prevede di documentare il portico orientale e ha anche trovato alcune iscrizioni greche, aggiungendo un contesto storico al sito.

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1 – Tetrakionion, 2 – Ponte sul Chrysorhoas (Fiume dell’Oro, oggi Wadi Jerash), 3 – Grandi Terme Orientali, 4 – Moschea, 5 – Macellum, 6 – Case del periodo omayyade

In conclusione, la ricerca in corso a Jerash condotta dal Progetto Jerash Orientale è cruciale per approfondire la nostra comprensione dei periodi bizantino e omayyade. Lo scavo della Casa dei Cuori, con i suoi ampi resti e la sua posizione strategica, fornisce preziosi spunti sulla vita urbana ed economica dell’antica Jerash. Le scoperte, tra cui stanze ben conservate e importanti resti, mettono in luce il ruolo della residenza nel collegare spazi commerciali e residenziali. Julie Bonnéric ha recentemente presentato queste scoperte in una conferenza venerdì 17 maggio 2024, nella Salle Reinach di Lione, organizzata dal laboratorio Archéorient. La conferenza, dal titolo “La Casa dei Cuori, una grande residenza urbana dei periodi bizantino e omayyade nel centro di Jerash (Giordania)”, ha offerto una panoramica completa di questo importante lavoro archeologico.