SANTUARIO NEOLITICO DI 9.000 ANNI SCOPERTO IN GIORDANIA
22 febbraio 2022
Una scoperta entusiasmante è stata effettuata da un team di archeologi francesi e giordani nel deserto orientale della Giordania.
Il santuario millenario è integrato in un antico accampamento neolitico Neolitico delimitato da imponenti costruzioni chiamate ‘desert kites’, impiegate per raccogliere gazzelle selvatiche per il macello.
I ‘desert kites’ si trovano in tutto il deserto del Medio Oriente e consistono in almeno due lunghe pareti di pietra che si restringono in un recinto.
Una scoperta come questa è unica per due ragioni: in primo luogo, il sito è ben conservato poiché quasi tutto era intatto. In secondo luogo, sono state trovate due grandi pietre scolpite in posizione eretta con caratteristiche antropomorfe. Inoltre, sono stati scoperti un altare, un focolare, conchiglie marine e un modello in miniatura della trappola per gazzelle.
Gli studiosi hanno dichiarato in un comunicato che il santuario “getta una luce completamente nuova sulla simbologia, l’espressione artistica e la cultura spirituale di queste Popolazioni Neolitiche finora sconosciute”.
La juxtaposizione del sito alle trappole suggerisce che gli abitanti fossero cacciatori specializzati e che le trappole fossero “il centro della loro vita culturale, economica e persino simbolica in questa zona marginale”, ha detto il comunicato.
DOLMEN DI 5.000 ANNI TROVATI VICINO AL CASTELLO DI SHOBAK
Novembre 2021
Scavi nel villaggio di Shobak, dal quale prende il nome il Castello di Shobak, hanno portato alla luce prove di megaliti in Giordania risalenti a oltre 5000 anni fa.
Un team dell’Università Jagellonica in Polonia, che stava studiando i dolmen nella zona, ha trovato tracce di vasi di terracotta, attrezzi in selce e frammenti di ossa. I dolmen, che si trovano in tutto il mondo, consistono in strutture simili a tombe configurate da due o più megaliti disposti verticalmente nel terreno, sovrastati da una grande lastra orizzontale o “tavolo”. Il più grande è stimato pesare diverse dozzine di tonnellate.
Gli archeologi sono rimasti sorpresi nel trovare diversi dolmen incompiuti abbandonati in diverse fasi di costruzione, consentendo al team di dedurre come sono stati fabbricati. Il Dott. Piotr Kołodziejczyk ha dichiarato: “Grazie a strumenti primitivi probabilmente fatti di legno e tecniche semplici che coinvolgono la scolpitura di blocchi di pietra dal terreno, sollevandoli e poi supportandoli con quelli più piccoli, è stato possibile erigere queste affascinanti strutture piuttosto rapidamente. Ora dobbiamo calcolare il loro peso per capire quanti costruttori siano stati coinvolti.
La scoperta di un muro che circonda i dolmen, oltre a un pozzo nelle vicinanze, ha spinto il team a concludere che i dolmen potrebbero non solo aver funzionato come siti di sepoltura, ma anche come luoghi di culto rituale e punti di riferimento.
In uno dei dolmen è stata scoperta una tomba accanto a oggetti personali. Il team spera che i test di laboratorio consentiranno loro di determinare il momento della sepoltura, il sesso, la salute e l’etnia dei resti. Sperano che “La scoperta ci avvicinerà alla soluzione del mistero dei megaliti giordani”, ha aggiunto Kołodziejczyk.
TERME ROMANE SCOPERTE DURANTE LAVORI IN CITTÀ AD AMMAN
Dicembre 2020
Gli scavatori sorpresi durante l’installazione di un nuovo sistema di drenaggio delle acque hanno scoperto prove di terme romane e un crematorio nella zona centrale di Amman.
Il Dipartimento delle Antichità Giordano ha preso il controllo e ha scoperto terme romane con celle riscaldate e un crematorio, oltre a pezzi di ceramica e due statue senza testa. Le tradizionali sale doccia con mosaici rimangono finora non scoperte. La nuova scoperta risale al periodo romano del secondo secolo d.C., quando Amman era chiamata Philadelphia.
Si ritiene che il sito scoperto fosse situato sul fiume storico di Amman, un’estensione della strada romana. Il fiume fu completamente coperto negli anni ’60. Le nuove terme romane scoperte fanno parte dell’antica città romana, che include un tempio, l’Anfiteatro Romano e il Nymphaeum.
Amman è composta da nove antiche città costruite l’una sopra l’altra: la prima durante l’età della pietra; le altre furono costruite dagli Assiri, Babilonesi, Ammoniti, Moabiti, Romani, Bizantini, Greci e Islamici. Esistono anche rovine dell’età del bronzo. La città fu rinominata nel periodo romano in onore di Tolomeo Filadelfo, che occupò la città alla fine del terzo secolo a.C. I Romani ricostruirono la città, inaugurando l’Anfiteatro Romano, aggiungendo il loro segno alla Cittadella e pavimentando le strade fiancheggiate da colonne.
Si stima che esistano fino a 100.000 siti archeologici solo in Giordania, anche se solo lo 0,02% di essi è stato registrato