La cittá del mosaico
Il volto moderno di Madaba, situata circa 30 km a sud di Amman, smentisce il fatto che si tratti della sede di un antico insediamento che occupava un tumolo artificiale che si eleva al di sopra della fertile pianura circostante.
Citata sulla Bibbia come Medeba nei racconti su Mosè e sull’Esodo (Num. 21:30; Giosuè 13:9), fu un città Moabita vicino ai confini di Ammon, che cambio più volte di mano a via via che veniva conquistata dagli Amorrei o dagli Israeliti. È uno dei diversi centri citati sulla stele di Mesha, o pietra Moabita, che narra di Mesha, re di Moab, verso la metà del IX secolo a.C. Racconta del suo recupero di Madaba (e di altri luoghi) dalle mani di Israele e della sua ricostruzione. Madaba successivamente entrò a far parte del Regno Nabateo e, dopo l’annessione romana del 106 d.C., divenne una fiorente città della Provincia d’Arabia, ornata con edifici, templi e strade a colonnato.
Il cristianesimo mise forti radici a Madaba, che divenne una sede episcopale – nell’anno 451 i suoi vescovi fecero parte del Concilio ecumenico della Chiesa a Calcedonia. In questo periodo, nel VI secolo, Madaba fu il centro di una scuola di mosaica, cui si deve il gran numero di mosaici che si trovano nelle sue chiese e negli edifici pubblici e privati. Anche se i disegni traggono ispirazione da Costantinopoli, la qualità dell’esecuzione dei mosaici è dovuta all’abilità degli artigiani di Madaba.